Esperienze recenti di eventi distruttivi hanno riportato alla memoria collettiva i grandi terremoti del passato, primo fra tutti quello di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908. Molti tra noi hanno memoria di quello del Belice nel 1968, del Friuli nel 1976, dell'Irpinia del 1980 e infine del doloroso sisma dell’Aquila dell’aprile 2009. |
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Importante dal punto di vista scientifico e di storia della sismologia, fu il terremoto che colpì duramente la Liguria occidentale e il Piemonte meridionale il 23 febbraio 1887. Gli effetti furono documentati da Torquato Taramelli e Giuseppe Mercalli in uno studio che propose la prima versione della nota scala Mercalli. |
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In Italia già dall’inizio del Settecento, iniziarono i primi tentativi di rilevazione dei terremoti. L’intensa attività di progettazione di strumenti e di registrazione di fenomeni meteorologici e sismologici ha sviluppato una fitta rete di osservatori meteorologico-sismici pubblici e privati, alcuni gestiti da ordini religiosi. |
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In Piemonte. il padre barnabita di Moncalieri Francesco Denza, con la sua rete meteorologica delle Alpi e degli Appennini, fu decisivo per lo sviluppo dell’osservazione sismologica nell’Italia settentrionale. Dalla collaborazione fra Denza e Michele Stefano de Rossi nacque la prima rete sismologica italiana. |
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Settanta strumenti di sismologia e documenti storici originali narrano la storia di questa appassionante avventura scientifica e dei suoi protagonisti. Una storia che l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ricostruisce attraverso i suoi pluriennali progetti Tromos e Sismos. |
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Alcuni degli strumenti ottocenteschi in mostra tornano a Torino 130 anni dopo l’Esposizione Generale Italiana del 1884, nella quale furono presentati per la prima volta a un pubblico non specialistico. L'Esposizione fu infatti l'occasione per presentare alcune centinaia di strumenti, studi, progetti della sismologia e meteorologia dell'Italia unita. |
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